ISOLA DEL GRAN SASSO – Immaginate la delusione dei bambini, nel giorno in cui aspettavano di scoprire la loro nuova scuola, con i laboratori colorati, la palestrina, la classe con i modelli dei corpi umani e il grande muro bianco su cui lasciare la propria firma accanto al simbolo della Croce Rossa. Da giorni si sentivano dire che sarebbe stata una principessa a portare loro questo dono. Sì una di quelle conosciute finora soltanto attraverso il racconto delle fiabe, che si sarebbe palesata in carne ed ossa dinanzi a loro. E l’eccitazione e l’attesa si sono trasformate in una valanga di letterine, in saluti tradotti in francese, nell’impegno a ripassare e ripassare l’inno nazionale per non fare brutta figura nel giorno della cerimonia. Lei ha snobbato tutti e quel che è peggio, ha costretto proprio loro, i bambini, i genitori e le maestre, ad essere gli ultimi degli ultimi ad entrare nella nuova scuola. Con la complicità di una organizzazione da dilettanti e un servizio di sicurezza appiattito sulle imposizioni dell’omologo ufficio del principato di Monaco. Con l’unica eccezione che siamo sul suolo italiano. Ma ci può stare: quello che non è accettabile, è che la moglie del principe Alberto non ha proferito parola. Niente di niente, se non qualche scambio di battute con la traduttrice che le stava accanto. Solo qualche gesto e niente più, non ha sentito nemmeno l’obbligo di pronunciare un breve discorso, un saluto, un accenno di contatto empatico. Nulla.
Conoscendo le difficoltà di interfacciarsi con il pubblico della regnante di Montecarlo, c’era da aspettarselo. La sicurezza è solo una scusa, a Isola del Gran Sasso, Teramo, Abruzzo, Italia. Il vero problema è la paura che la stampa potesse avvicinarla, che non si osservasse il rispetto istituzionale di tenersi a distanza e di no metterla in difficoltà (ma come, poi?). Sta di fatto che già da quattro giorni era stata fatta ‘scomparire’ dal programma ufficiale, nonostante gli apparati governativi erano in movimento per il suo arrivo, straconfermato già da giovedì scorso. Come se lasciare in dubbio la sua presenza, potesse scoraggiare i giornalisti dal seguire l’iniziativa.
Ma che testimonial è allora, una principessa, tra l’altro di uno dei regni più fascinosi della vecchia Europa? Niente foto, niente telecamere o cronisti nella zona del taglio del nastro: il diktat annunciato è diventato reale ieri mattina nei pressi della scuola. Soltanto il buon senso dell’esperienza di qualche giornalista e il rinsavimento, anche se tardivo, di chi aveva sbagliato, hanno permesso di arrivare a un compromesso che ha fatto sì che dell’evento restasse testimonianza per chi lì non c’era e per i posteri.
Un servizio dunque intransigente, ma pieno di falle. Alla fine, a guardarsi intorno, gli unici che non potevano entrare o avere libertà di movimento erano i giornalisti e le famiglie dei bambini. Mentre il resto del mondo, era dentro o nel corteo a fare passerella, ancora nel 2020, e senza avere a che fare con la nuova scuola. Ma la ciliegina sulla torta è stato il buffet offerto a fine manifestazione: la principessa (che non ha mangiato) e la… corte chiusi in un cortile, i… sudditi dentro un tendone ammassati a contendersi un panino con la porchetta. Come accadeva esattamente nel Medioevo. E dovete anche ringraziare…